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USA E URSS RIVALI NELLO SPAZIO

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Nelle fasi finali del secondo conflitto mondiale le potenze ormai vittoriose (Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e URSS) si incontrarono per stabilire i destini europei, prima a Yalta (febbraio 1945), poi a Potsdam (luglio-agosto 1945) ed infine a Parigi (luglio-ottobre 1946). In queste conferenze venne definito il futuro della Germania e di Berlino, che vennero divise in quattro zone occupate dalle potenze vincitrici.

La guerra però piegò le economie degli stati europei e l’Europa di fatto persero la centralità all’interno della sfera politica internazionale, a favore di USA e URSS che restarono le uniche superpotenze mondiali.

Tra le due grandi potenze, non più legate dal comune nemico nazista, emersero le differenze riguardanti i sistemi ideologici ed economici che le caratterizzano:

•       da un lato gli USA, fondati su un governo democratico, un’economia capitalista basata sul mercato aperto;

•       dall’altro l’URSS, fondato su un regime dittatoriale, un’ideologia comunista ed un’economia pianificata dallo stato.

Con la "guerra fredda" incominciò fra le due superpotenze anche la contesa spaziale, che si avvalse dei missili, già sperimentati sul finire della guerra per scopi bellici. I sovietici, nel 1957, lanciarono un satellite artificiale, lo Sputnik 1, e un mese dopo lo Sputnik 2, con a bordo il primo essere vivente, la cagnetta Laika.

Gli Stati uniti, allora, spronarono la ricerca per recuperare lo svantaggio nei confronti dei rivali russi. Ad un anno di distanza venne così lanciato il primo satellite americano, l’Explorer 1.

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Successivamente americani e russi si impegnarono nella conquista della luna, raggiunta il 20 luglio 1969, quando dalla navicella spaziale americana Apollo 11, orbitante intorno al nostro satellite , si staccò il modulo Lem, che “allunò” con a bordo due astronauti, tra cui Neil Amstrong che per primo mise piede sul suolo lunare.

Dopo la luna, i programmi spaziali delle due superpotenze si svilupparono in due direzioni diverse. Gli americani si orientarono su un programma per trasporti spaziali a basso costo e progettarono un veicolo, lo Shuttle, in grado di essere riutilizzato interamente al suo ritorno sulla terra, come un comune aereo. L’unione sovietica iniziò invece la progettazione di stazioni per la permanenza umana nello spazio e per realizzare esperimenti.

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I costi elevati delle ricerche e il clima di distensione degli anni 70 portarono alla prima collaborazione tra gli Stati uniti e l’unione sovietica nel settore dei voli nello spazio, con il programma test Apollo-Sojuz: la gara verso lo spazio si stava trasformando in un segnale politico di pace.

La collaborazione si concretizzò nel progetto comune denominato Stazione Spaziale Internazionale, ancora oggi in corso.

 L’esplorazione dello spazio è proseguita con l’invio di satelliti, indispensabili ormai per le telecomunicazioni, per scopi meteorologici e per l’osservazione puntuale della crosta terrestre e con l’invio di sonde, le Voyager, utilizzate per studiare da vicino gli altri pianeti del sistema solare.

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