top of page

LE TEORIE SUL SISTEMA SOLARE

Gli antichi conoscevano piuttosto bene il cielo; notarono che cinque corpi celesti avevano un comportamento diverso dagli altri: si muovevano da ovest verso est, poi si arrestavano, rimanendo immobili qualche giorno, per ricominciare a muoversi in senso contrario. 

Li chiamarono perciò astéres planétain che in greco antico significa "stelle vaganti". Erano Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, che sembravano muoversi in modo così strano per la combinazione del loro moto di rivoluzione con quello terrestre.

GLI SCIENZIATI/ASTRONOMI PIU' NOTI

CLAUDIO TOLOMEO

Gli antichi, secondo la teoria che il grande matematico e geografo egiziano Claudio Tolomeo espose nel suo trattato, l'Almagesto, ritenevano che la Terra fosse al centro dell'universo e le stelle le ruotassero intorno.

Questa concezione dell'universo si chiama sistema tolemaico o geocetrico.

Immagine.png

NICOLO' COPERNICO

Nel 1543 venne pubblicato il trattato "Sul moto dei corpi celesti" di Nicolò Copernico, in cui il grande astronomo polacco sosteneva che il sole è al centro del sistema solare e i pianeti, compresa la Terra, vi ruotano intorno. Questa nuova concezione fu chiamata sistema copernicano o eliocentrico.

copernico.png

GIOVANNI KEPLERO

Più di cent'anni dopo, il tedesco Giovanni Keplero descrisse le leggi del moto dei pianeti confermando la teoria copernicana. Keplero era assistente di un altro grande astronomo, il danese Tycho Brahe; elaborando l'enorme quantità di dati raccolti da Brahe, dimostrò con una serie di complicati calcoli che le orbite dei pianeti sono ellittiche.

GALILEO GALILEI

Anche Galileo Galilei contribuì alla conoscenza dei corpi celesti: con il suo cannocchiale osservò la Luna, il Sole, i pianeti allora conosciuti e i loro satelliti più grandi, dandone una descrizione dettagliata.

I suoi studi sul moto contribuirono anche alla comprensione dei movimenti della Terra e dei corpi celesti. 

poteff.jpg
10178.jpg

ISAAC NEWTON

Tuttavia nessuno aveva ancora capito perché i pianeti ruotassero intorno al sole, finché, circa cinquant'anni dopo le scoperte di Keplero, il fisico e matematico inglese Isaac Newton scoprì la forza di gravità e formulò la legge della gravitazione universale. Questa legge è il fondamento di tutta la fisica e l'astronomia moderna, ma Newton, pur consapevole della sua grande importanza, ebbe la modestia di attribuire una parte del merito agli scienziati che gli avevano "aperto la strada".

orbites_trans_gravity_eq1.png
bottom of page